Sedia Thonet, metà del XIX secolo

La sedia viennese Thonet, finemente restaurata, risale alla prima metà del 1800. Date le modiche dimensioni, la sedia aveva probabilmente uso di seggiolone per bambini. Michael Thonet, ebanista prussiano, può essere considerato fra i grandi intuitori del design industriale dell’ 800. La sua opera si distingue per una coerente ricerca tecnologica rivelatosi capace di conciliare un’altra qualità estetica con una diffusione commerciale senza precedenti. Thonet riuscì a inquadrare le diverse fasi di lavorazione meccanica in un unitario processo produttivo. Nato a Boppard, lungo il corso del Reno, con una forte preparazione artigianale, nel 1819 il giovane Thonet avviò un laboratorio specializzato in tradizionali intarsi geometrici e nel 1830 iniziò i primi importanti esperimenti sulla curvatura del legno.Seggiolone Thonet L’innovativa e originale tecnica di lavorazione del legno, al cui studio Thonet dedicò tutta la sua esistenza, fu intuito dall’osservazione dell’elasticità dei rami degli alberi che è resa possibile dalla presenza della linfa nelle loro fibre.

Nel 1841 Thonet arrivò all’idea di dare flessibilità al legno umidificandolo con il vapore acqueo generato da un autoclave, per conferirgli la curvatura, e infine di renderlo di nuovo rigido con essiccazioni in forni. Per questo metodo innovativo ottenne anche  il brevetto. La produzione di Thonet è stata conosciuta come quella della cosiddetta “Sedia di Vienna”, secondo una denominazione riduttiva riferita all’intensa attività svolta dell’ebanista prussiano nella capitale austriaca, dove si trasferì su invito del principe di Metternich. Nel 1853 fondò la ditta GEBRUDER THONET, intestata ai cinque figli, specializzata nella produzione seriale di oggetti d’arredamento dalle svariate forme e funzioni. Le sedie e le poltrone furono la tipologia di maggior successo. L’esemplare passato alla storia come “la sedia più venduta al mondo” è quella indicata con il N°14. Composta da appena sei elementi di legno curvato, poteva essere montata da chiunque con l’ausilio di sole dieci viti, era il risultato di un discorso progettuale intrapreso con i modelli precedenti N°8 e N°9 e di essi riuniva gli aspetti più intelligenti. Tali caratteristiche sono evidenti anche nel seggiolone della nostra collezione: spalliera e gambe posteriori formate da una lunga verga di faggio ricurvo, con tanto di elemento arcuato più piccolo inserito nello schienale, la seduta del telaio ricurvo formata da paglia di Vienna intrecciata, mentre un altro elemento ricurvo più piccolo ha la funzione di controvento delle gambe. Le due gambe anteriori sono infisse direttamente nel telaio della seduta. Il pregiato seggiolone presenta molte caratteristiche comuni anche a modelli precedenti la sedia N°14. Sono evidenti similitudini con la poltroncina Boppard del 1836-40, con i modelli presentati all’ Esposizione Universale di Londra del 1851 e con il celebre dondolo del 1860.

Per approfondimenti riguardo Michael Thonet e le sue intuizioni nel design si consigliano due testi didattici di Gabriella D'amato, "L'arte di arredare" e "Storia del design".

 

 

 

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